Romanzo vincitore del Premio Campiello 2010
«Acabar», in spagnolo, significa finire. E in sardo «accabadora» è colei che finisce. Agli occhi della comunità il suo non è il gesto di un'assassina, ma quello amorevole e pietoso di chi aiuta il destino a compiersi. È lei l'ultima madre, l'ultima donna che il morente vede ; l'ultima donna che ,pietosamente si assume il doloroso compito di porre fine alle sofferenze fisiche e psicologiche di coloro che si rivolgono a lei .
Ho terminato di leggere questo libro ,ben scritto ,anche se crudo nella sua drammaticità
Il finale , a mio avviso non in sintonia con la drammaticità di quasi tutto il libro ,mi sembra un poco " dolce ", anche se Maria ha diritto ad un poco di pace .
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