Due telefonate finte. Per carpire la fiducia dell’anziana, la truffatrice, occhiali da sole sui capelli raccolti in una coda, vestito intero a fantasia e un golfino bianco sulle spalle, ha fatto finta di telefonare al figlio della pensionata e alla direttrice delle Poste: «Mi ha spiegato che il giorno seguente avrei dovuto riportare i soldi alle Poste in una busta sigillata». Quindi, la truffatrice si è offerta di accompagnare l’anziana a casa per spiegarle meglio come ridare i soldi alle Poste: «Ho detto di no ma, con eleganza, lei ha insistito. Mi ha fatto salire in macchina, un’auto grande e scura guidata da un uomo in pantaloncini corti e accento del nord. Io mi sono seduta davanti; dietro c’erano la donna che ho incontrato per strada e anche un’altra». Nel filmato, infatti, si vede la complice, tenuta sportiva con scarpe da tennis chiare, che suona con insistenza ai citofoni del palazzo.
Busta scambiata con i guanti. «Poi, siamo arrivati a casa e la donna mi ha dato una busta. Io ci ho messo i soldi dentro, l’ho chiusa e l’ho lasciata sul tavolo. Poi, lei si è messa i guanti spiegandomi di essere allergica e mi ha chiesto di mostrarle la carta d’identità per controllare i miei dati». Quando l’anziana si è allontanata per prendere il documento, la truffatrice ha scambiato la busta con un’altra identica: «Non appena tornata con la carta d’identità, la donna aveva molta fretta di andarsene, l’ho accompagnata al portone, mi ha salutato cordialmente e se n’è andata». Più tardi, quando ha telefonato al figlio, l’anziana ha scoperto di essere stata truffata: «Ho aperto la busta e dentro c’erano solo pezzi di carta a quadretti».
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