mercoledì 16 luglio 2014

AMBROSIA : ANCHE QUEST'ANNO ABBIAMO L'ORDINANZA !

AMBROSIA :RIPARTE IL RITO DELLE ORDINANZE
Anche al mio paese ,Mercallo, il sindaco ha emesso l’ordinanza che prevede un primo  sfalcio della pianticella l’ultima settimana di luglio , pena una sanzione pecuniaria che può arrivare  fino a 300 euro , mentre in altri comuni – es. Busto Arsizio – può raggiungere i  500 secondo il motto “ melius abundare quam deficere “.
Non possiamo che concordare con questo atto -che però si ripete stancamente da oltre 20 anni- per combattere un polline allergizzante  prodotto da una pianta non autoctona , ma che sembra “ importata “ involontariamente dall’America .
Se  da tanti anni vengono reiterate  le medesime ordinanze vuol dire che ciò che è stato fatto negli anni precedenti non ha prodotto risultati tali da arrestare il diffondersi dell’ambrosie e delle consequenziali  patologie allergiche  . Le allergie da ambrosia ,oltre ad essere le più diffuse nel nostro territorio molte volte costringono le persone a ricoveri ospedalieri !


Questa “ peste del ventunesimo secolo “ come l’ha definita opportunamente  il  primario di pneumologia dell’ospedale di Circolo, merita più attenzione di un’ordinanza , molte volte fine a se stessa o di qualche rigo sui giornali locali, peraltro sempre opportuno .
Vorrei rammentare che l’anno scorso l’ASL della provincia di Varese  bacchettò i Comuni in quanto  “ le ordinanze ed i controlli non possono bastare se non vi è una informazione capillare “.
Infatti siamo sicuri che i tutti i cittadini, a partire da sindaci, assessori , vigilanza urbana …siano in grado di individuare correttamente l’arbusto malefico ?
Chi deve fare informazione se non le strutture pubbliche ?
A tal proposito ritengo che il problema debba essere aggredito con azioni che vadano oltre un’ordinanza
Come già proposto  in passato  penso ad una tansk-force composta da medici allergologi  degli ospedali varesini, dell’ASL  , medici di base, agronomi, assessori comunali….. , che  :                                                                                                                           a)  studino nei particolari la diffusione del fenomeno nel nostro territorio ;
b) collaborino coi comuni a stabilire una mappatura del fenomeno ;
c)   promuovano una capillare opera di informazione  sulla tipologia della pianta e sulla pericolosità dei suo polline , mediante incontri con la popolazione , diffusione di pieghevoli semplici e ben illustrati.
d) promuovere una capillare opera di informazione presso il personale dei comuni che operano sul territorio ( vigili urbani ….) .
Inoltre, al termine della stagione, la Regione chieda conto, tramite le ASL , dei risultati delle iniziative territoriali .
E poi vanno bene anche le ordinanze ….rispettate innanzitutto dai sindaci  per la parte di competenza .
Dott. Andrea Bagaglio , consigliere comunale di MERCALLO POSSIBILE
Mercallo 16.7.2014


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