AMBROSIA :RIPARTE IL RITO DELLE ORDINANZE
Anche al mio paese ,Mercallo, il sindaco ha emesso l’ordinanza
che prevede un primo sfalcio della
pianticella l’ultima settimana di luglio , pena una sanzione pecuniaria che può
arrivare fino a 300 euro , mentre in
altri comuni – es. Busto Arsizio – può raggiungere i 500 secondo il motto “ melius abundare quam
deficere “.
Non possiamo che concordare con questo atto -che però si
ripete stancamente da oltre 20 anni- per combattere un polline allergizzante prodotto da una pianta non autoctona , ma che
sembra “ importata “ involontariamente dall’America .
Se da tanti anni vengono
reiterate le medesime ordinanze vuol
dire che ciò che è stato fatto negli anni precedenti non ha prodotto risultati tali
da arrestare il diffondersi dell’ambrosie e delle consequenziali patologie allergiche . Le allergie da ambrosia ,oltre ad essere le
più diffuse nel nostro territorio molte volte costringono le persone a ricoveri
ospedalieri !
Questa “ peste del ventunesimo secolo “ come l’ha definita
opportunamente il primario di pneumologia dell’ospedale di
Circolo, merita più attenzione di un’ordinanza , molte volte fine a se stessa o
di qualche rigo sui giornali locali, peraltro sempre opportuno .
Vorrei rammentare che l’anno scorso l’ASL della provincia di
Varese bacchettò i Comuni in quanto “ le ordinanze ed i controlli non possono bastare se non vi è
una informazione capillare “.
Infatti siamo sicuri che i tutti i cittadini, a partire da
sindaci, assessori , vigilanza urbana …siano in grado di individuare
correttamente l’arbusto malefico ?
Chi
deve fare informazione se non le strutture pubbliche ?
A tal proposito ritengo che il problema debba essere
aggredito con azioni che vadano oltre un’ordinanza
Come già proposto in
passato penso ad una tansk-force composta da
medici allergologi degli ospedali
varesini, dell’ASL , medici di base,
agronomi, assessori comunali….. , che
:
a) studino nei particolari la diffusione del
fenomeno nel nostro territorio ;
b)
collaborino coi comuni a stabilire una mappatura del fenomeno ;
c) promuovano una capillare opera di
informazione sulla tipologia della
pianta e sulla pericolosità dei suo polline , mediante incontri con la
popolazione , diffusione di pieghevoli semplici e ben illustrati.
d)
promuovere una capillare opera di informazione presso il personale dei comuni
che operano sul territorio ( vigili urbani ….) .
Inoltre,
al termine della stagione, la Regione chieda conto, tramite le ASL , dei
risultati delle iniziative territoriali .
E
poi vanno bene anche le ordinanze ….rispettate innanzitutto dai
sindaci per la parte di competenza .
Dott.
Andrea Bagaglio , consigliere comunale di MERCALLO POSSIBILE
Mercallo 16.7.2014
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