CAGLIARI -Segregata in casa insieme alla figlia, i suoi documenti chiusi in una valigetta con le chiavi dell'appartamento per impedirle di fuggire da quell'inferno. Picchiata, tormentata psicologicamente, terrorizzata e costretta a subire la violenza di quel marito-padrone.
La moglie aveva chiamato il 113 in lacrime, raccontando di essere stata presa a schiaffi, pugni e trascinata via per i capelli solo perché era uscita di casa senza permesso.
I militari erano riusciti a ricostruire l'inferno domestico vissuto dalla straniera, iniziato subito dopo la nascita della figlia che oggi ha solo un anno. Il marito-padrone pretendeva un primogenito maschio e la nascita della femminuccia ha solo versato benzina sul fuoco, trasformando la vita della moglie in un incubo. Non poteva uscire di casa se non prima aver chiesto il permesso al marito, era rinchiusa in una specie di gabbia, costretta a subire le angherie di quel "padrone". Picchiata, insultata e terrorizzata da quell'uomo che forse ogni giorno le faceva pesare - con le parole e con le botte - l'errore di aver messo al mondo una bambina. E' in una casa protetta , eppure ora vuol tornare lui.
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