Firenze -L’uomo, che già annovera dei precedenti penali e di polizia a suo carico, è stato ritenuto responsabile del reato di maltrattamenti in famiglia, avendo frequentemente picchiato la moglie con calci e pugni, afferrandola per la gola, strattonandola per i capelli, lanciandole contro ogni genere di oggetto e addirittura spingendola per le scale. Tali condotte erano sempre accompagnate da offese verbali, umiliazioni e vessazioni, insulti e minacce anche di morte, pure in presenza di amici e conoscenti. In più, a causa della gelosia, l’uomo controllava e perseguitava la moglie, con ossessivi controlli telefonici, addirittura impedendole di allontanarsi di casa senza la sua approvazione.
L’ultimo reato contestato è quello di violenza sessuale continuata, perché, in momenti diversi e successivi, mediante minacce di morte, calci e pugni, aveva costretto la moglie a subire rapporti sessuali da lei non desiderati.
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