GROSSETO -Sergio Bertini, tecnico informatico, incensurato, è ora nel carcere di via Saffi, accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Le indagini dei militari sono cominciate quando è stata presentata, proprio dal compagno di Irina, la denuncia di scomparsa.
Il corpo della badante ucraina è stato ritrovato giovedì pomeriggio nella macchia sotto Punta Ciana, a Porto Ercole, in una zona impervia, raggiungibile colo con un fuoristrada. Il corpo era in avanzato stato decomposizione ed è stato identificato nel pomeriggio di venerdì 25 ottobre dai carabinieri del Ris di Roma. Sono stati loro a dare un volto e un nome a quel cadavere rivelando che si trattava proprio di Irina Meyntser. Bertini si è contraddetto più volte e venerdì mattina è stato fermato e portato in caserma dove è stato interrogato fino a notte fonda. Fino all'una e mezzo, quando nei suoi confronti è stata emessa l'ordinanza d'arresto.
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