A 87 anni il premio Nobel è ancora un vulcano di progetti, ora sta portando in tour in Italia il libro della Rame per Chiarelettere, In fuga dal Senato. Ha accettato di parlare della sconfessione di Grillo dei suoi parlamentari sull’abolizione del reato di clandestinità. Le sue idee sono nette.
«Lo dice a me? Tutti quelli di sinistra ci sono rimasti malissimo leggendo quel post», spiega subito, usando per sé, classicamente, non alla maniera del Movimento cinque stelle, l’etichetta “di sinistra”.
Secondo lei come mai Grillo ha deciso di andarci giù così duro?
«Beppe ha sbagliato e, credo, ha anche capito, ieri sera tardi (nella notte di giovedì), di aver esagerato. Da quello che so se n’è reso conto, e c’è chi gliel’ha detto in modo franco».
Lei sull’immigrazione anche di recente ha sostenuto, e fatto, cose che vanno in direzione opposta rispetto a quel post.
«Ma naturalmente! Le ho dette e le ripeto. In un’occasione - nel libro che abbiamo fatto assieme con lui e Casaleggio - le ho anche scritte, per la verità. Nel libro mi sono scagliato duramente verso tutti e due per il fatto di non aver considerato - tutti e due (lo ripete, nda.) -, tra le altre cose, il grandissimo utile che viene all’Italia dall’arrivo di questi profughi. Non è solo una questione etica, ho detto. È un’opportunità per noi italiani».
In che senso?
«Parlando con loro - ci sentiamo spesso, quasi quotidianamente e facciamo anche diverse iniziative insieme - credo di aver alzato la voce quando sostenevo questo: ricordatevi che ogni anno, se non ricordo male, lo stato italiano incassa una cifra di undici miliardi di contributi versati da questi lavoratori. E pensate, gli ho detto, molti di loro, nonostante i denari che hanno versato, preferiscono poi andarsene lo stesso in Germania, o in Inghilterra, perché l’Italia è un posto rovinato».
E loro? Non li ha convinti, si direbbe.
«Io sono sempre stato chiaro, non li ho mai adulati, sulle cose su cui non eravamo in accordo. Devo dire che entrambi, essendo intelligenti, alla fine hanno sempre capito e rispettato, e a volte sono anche venuti sulle mie posizioni. Tra parentesi, mi è capitato di fare spesso iniziative nel volontariato sia con Beppe sia con Casaleggio. L’ultima è che siamo andati in due associazioni che fanno assistenza ai ciechi, una a Milano e una a Genova. Questo è lo spirito del nostro lavoro».
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