
Nella notte tra sabato e domenica scorsi sulle coste di Siracusa sono sbarcate circa 160 persone: uno dei tanti sbarchi avvenuti nelle ultime settimane.
Molte le famiglie, tantissimi i bambini. Quasi tutti sono siriani. Chiedono: «Dove siamo?». «Siracusa, Italy», rispondiamo, e per loro significa semplicemente Europa, salvezza. Incrociamo sguardi stanchi, qualche sorriso, qualcuno dice: «Thank you». Per molti di loro questa è solo una tappa di un viaggio ancora lungo, ma ci dicono che il peggio è passato: si sono lasciati alle spalle il viaggio in mare aperto, l’incertezza di arrivare sulla terra ferma, ma soprattutto la paura della guerra. |
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