Caro Direttore,
leggo oggi che Roberto Maroni, nel corso di uno dei lieti convivi che la buona società varesina di quando in quando si concede per riposarsi dalle sue fatiche, ha affermato che “per la sanità non c'è un modello Formigoni, ma uno lombardo e funziona bene perché le persone lo fanno funzionare” ecc. ecc, con il consueto corollario secondo cui il ‘sistema lombardo’ costituirebbe una delle "eccellenze" di cui noi cittadini dovremmo vantarci presso gli altri italiani.
Propongo, in breve, ai lettori e a Maroni un piccolo esempio personale dell’attendibilità di quanto sostenuto dal governatore. Il giorno 19 settembre u.s. mi presento al C.U.P. di viale Monte Rosa a Varese per prenotare una risonanza magnetica, prescritta sia dallo specialista sia dal medico di base. La cortese impiegata mostra un impercettibile tremito all’angolo della bocca quando mi annuncia che l’Ospedale di Varese mi accoglierà a braccia aperte il giorno 19 luglio… Visto il mio smarrimento, aggiunge “…del 2014, naturalmente!”, forse temendo che io non sia in grado di arrivare vivo al 2015.
leggo oggi che Roberto Maroni, nel corso di uno dei lieti convivi che la buona società varesina di quando in quando si concede per riposarsi dalle sue fatiche, ha affermato che “per la sanità non c'è un modello Formigoni, ma uno lombardo e funziona bene perché le persone lo fanno funzionare” ecc. ecc, con il consueto corollario secondo cui il ‘sistema lombardo’ costituirebbe una delle "eccellenze" di cui noi cittadini dovremmo vantarci presso gli altri italiani.
Propongo, in breve, ai lettori e a Maroni un piccolo esempio personale dell’attendibilità di quanto sostenuto dal governatore. Il giorno 19 settembre u.s. mi presento al C.U.P. di viale Monte Rosa a Varese per prenotare una risonanza magnetica, prescritta sia dallo specialista sia dal medico di base. La cortese impiegata mostra un impercettibile tremito all’angolo della bocca quando mi annuncia che l’Ospedale di Varese mi accoglierà a braccia aperte il giorno 19 luglio… Visto il mio smarrimento, aggiunge “…del 2014, naturalmente!”, forse temendo che io non sia in grado di arrivare vivo al 2015.
E’ vero, si trattava solo di 10 mesi di attesa, ma io, inconsapevole dei nostri meriti in campo sanitario, rinuncio. La gentile signora, però, soggiunge: “Le do una dritta! Questo è il numero del C.U.P. regionale, dove le offriranno qualcosa di meglio”. Vado a casa per mettere a frutto la ‘dritta’ e chiamo il mitico C.U.P., dal quale vengo informato che: 1- A Varese la situazione è proprio così; 2- A Busto Arsizio ci vogliono 4 mesi di attesa; 3- A Tradate tutto tace e quindi non ci sono nemmeno prenotazioni… Nemmeno Sganarello (il medico malgré lui, creato da Molière) è disposto a farmi una RMN prima che io defunga. Quale sia la conclusione, già si può immaginare: prenoto l’esame in un presidio privato convenzionato (1 mese di attesa), con tanti riverenti saluti all’eccellenza pubblica messa in piedi da Formigoni, Maroni e soci, di cui così bene si parla… nei lieti convivi.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
27/09/2013
Paolo Cottini, Varese
(Da VN)
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