sabato 28 settembre 2013

DISABILE A VENEZIA :RESPINTO

Caro direttore,
ho 52 anni e vivo in Friuli. Una decina di anni fa ho avuto un terribile incidente in macchina. Dopo dolorose peripezie, tra cure e ospedali, finalmente ho conquistato la possibilità di usare una carrozzina
elettrica che mi permette di avere una certa autonomia. Non ho perso la gioia di vivere. Anzi, voglio cogliere ogni occasione per dimostrare agli altri e a me che si può vivere in qualsiasi condizione.

Con questa logica avevo deciso di venire a rivedere Venezia. Accompagnato da mia moglie, che mi assiste con amore e con dignità, abbiamo preso l’auto attrezzata e dal Friuli sono arrivato a Venezia alle 12 di un giovedì. Vado al Tronchetto. Mi presento al vaporino e mi dicono che non si può montare. C’è un dislivello di quaranta centimetri. Mi è sembrato incredibile che una città di turismo e ospitale come Venezia non abbia le attrezzature adeguate per accogliere un visitatore portatore di handicap. 


Possibile che non abbiano una passerella in legno o di alluminio per passare dal pontile al vaporino? Quanto può costare? Spendono soldi, a mio parere inutilmente, per creare un’ovovia sul ponte della Costituzione sul quale con la mia carrozzina mai riuscirei ad entrare. Ma perché non domandate ai disabili che cosa serve per poter arrivare a Venezia? A me basta poter arrivare dal Tronchetto a San Marco. Sappiamo benissimo che Venezia è una città difficile, ma perché renderla impossibile? Sono offeso nei confronti di una città che non mi ha accolto. Che mi ha costretto a girare la macchina e a tornarmene in Friuli. Non ho fatto nulla di male. Sono soltanto disabile.


( Da il gazzettino )

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