BELLUNO - Hanno iniziato deridendo il modo di parlare. Hanno continuato criticando le caratteristiche fisiche (chi troppo magro, chi meno...). Infine, hanno preso di mira il colore della pelle: «Guarda quel negro...». È il razzismo calcistico, approdato mercoledì mattina a Farra d’Alpago nel Bellunese. Protagoniste: alcune mamme dei giocatori della squadra della categoria Allievi della formazione di casa, l’Alpago, che è in testa al campionato provinciale grazie al 3-1 ottenuto il primo maggio contro il Lentiai, terz’ultimo in classifica. E soprattutto, contro il Lentiai multietnico. In squadra ci sono ragazzi italiani, kosovari, brasiliani, indiani e marocchini.
Un giocatore del Lentiai si è fermato in mezzo al campo, incapace di continuare a giocare. E sugli spalti una ragazza di 15 anni si è messa a piangere. La sorella di uno dei giocatori in campo non ha retto la tensione. «Allora proprio una di quelle mamme - racconta Anna - le ha detto per consolarla: "Non devi stupirti, il razzismo fa parte della nostra società. Devi abituarti"»
In particolare insulti per due ragazzi di 16 anni - uno di origine indiana, l’altro marocchina - con la solita insopportabile colpa, impossibile da smacchiare: il colore della pelle. Insulti inequivocabili, gravi, urlati da un paio di mamme-ultras dell’Alpago che hanno acceso una reazione.
Nessun commento:
Posta un commento
LASCIA UN TUO COMMENTO