L’Italia è un Paese per turisti
Purché investa innovazione, senso civico, promozione all’estero
Descrizione
Il patrimonio artistico, culturale e territoriale italiano non ha eguali. Questa affermazione sembrerà talmente ovvia da risultare sin troppo elementare. Il passo successivo, invece, implica più complicazioni: come trarre massimo vantaggio e come valorizzare questa enorme ricchezza?
L’autore vuole rispondere a questa domanda partendo da una disamina socio-storica, individuando alcune disfunzioni da risolvere e indicando alcune soluzioni per poter condurre l’industria turistica del Bel Paese a livelli di eccellenza.
Secondo Andreoletti l’Italia del turismo deve giocare un ruolo da protagonista nel panorama mondiale, e questo è possibile con regole del gioco assai diverse rispetto a quelle del passato.
Per esempio un primo intervento è l’investimento nell’educazione e nel senso civico: un paese più serio e rigoroso attira più turisti. Poi una maggiore sensibilità nei confronti dell’ambiente, per esempio ridisegnare i prodotti turistici all’insegna dellaGreen Economy e della Mobilità Dolce.
E anche la promozione, attività che spesso è lacunosa, merita un’attenzione specifica.
Il testo è un accorato appello al cambiamento di mentalità che non significa solo adeguamento a standard contemporanei, ma anche rientro in termini di immagine e di benessere.
L’autore vuole rispondere a questa domanda partendo da una disamina socio-storica, individuando alcune disfunzioni da risolvere e indicando alcune soluzioni per poter condurre l’industria turistica del Bel Paese a livelli di eccellenza.
Secondo Andreoletti l’Italia del turismo deve giocare un ruolo da protagonista nel panorama mondiale, e questo è possibile con regole del gioco assai diverse rispetto a quelle del passato.
Per esempio un primo intervento è l’investimento nell’educazione e nel senso civico: un paese più serio e rigoroso attira più turisti. Poi una maggiore sensibilità nei confronti dell’ambiente, per esempio ridisegnare i prodotti turistici all’insegna dellaGreen Economy e della Mobilità Dolce.
E anche la promozione, attività che spesso è lacunosa, merita un’attenzione specifica.
Il testo è un accorato appello al cambiamento di mentalità che non significa solo adeguamento a standard contemporanei, ma anche rientro in termini di immagine e di benessere.
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