venerdì 15 marzo 2013

GIOCO D'AZZARDO :ANCHE I SINDACI SCOPRONO IL FENOMENO DISTRUTTIVO !

                                                                                                                                               Meglio tardi che mai, ma viene da chiedersi dove erano questi rappresentanti delle comunità quando  ministri e parlamentari dei partiti cui appartengono varavano norme per invogliare la gente a " giocare " sempre di più !

Ora si sono svegliati : quando ormai il fenomeno dilagante ha rovinato migliaia di famiglie, quando ormai i buoi sono scappati cercano di far sentire la loro flebile voce .
E così questa mattina, presso Fieramilanocity, all’interno della fiera nazionale del consumo critico “Fà la cosa giusta!”, si sono ritrovati i sindaci che da settimane portano avanti la battaglia del “manifesto dei sindaci per la legalità contro il gioco d’azzardo” per porre all’attenzione del parlamento e della società una serie di misure urgenti da adottare per fermare la piaga del gioco patologico.
Un impegno che vuole trasformarsi in proposta di legge popolare e movimento di pressione sul Parlamento per cambiare le cose.
I dati forniti dall’amministrazione Autonoma Monopoli di Stato, che controlla e regola l’intero comparto dei giochi, a ottobre 2012 confermano una grandissima espansione del gioco d’azzardo in tutte le Regioni d’Italia con il primato in Lombardia di 1283 milioni di euro, con 132,31 euro di spesa procapite.

Con questi volumi in tutta Italia il gioco d’azzardo rappresenta la terza industria italiana con il 3% del Pil nazionale, 5mila aziende, 120mila addetti e 400mila slot machine sparse su tutto il territorio. L’Italia detiene il 15% del mercato europe di questo settore grazie a 15milioni di giocatori abituali, dei quali 2 milioni a rischio patologico e 800mila già malati. Per curarli sono necessari circa 6 miliardi l’anno mentre le tasse incassate dallo stato circa 8 miliardi.
Ma la dipendenza non è il solo problema, da quanto emerge dalla testimonianza di sindaci: «attorno al gioco si crea un vero e proprio indotto della disperazione, spesso nelle mani della criminalità organizzata grazie al ricorso agli usurai e al riciclaggio». 

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