mercoledì 9 gennaio 2013

DIFFERENZA TRA CARCERE ED OSPEDALE

Pubblichiamo volentieri questa lettera di Giovanni Dotti .
                                                                                                                                                                                  Carceri e Ospedali: in apparenza sembrano argomenti differenti, ma non lo sono. Perché i nostri politici dei primi si disinteressano, dei secondi si interessano troppo. Vediamo perché.
Eppure il problema del sovraffollamento carcerario e delle conseguenti condizioni disumane dei detenuti è noto e arcinoto da anni, oggetto di numerose proteste e di eclatanti manifestazioni di denuncia (come il recente sciopero della fame del radicale Pannella) e di ripetute sentenze di condanna della Corte Europea (l’ultima proprio di questi giorni), ma finora non si è fatto un bel niente per trovare una soluzione adeguata: o costruzione di nuove carceri, o emanazione di nuove leggi che prevedano pene alternative alla detenzione per certi reati cosiddetti “minori” (es. lavori socialmente utili).


Perché invece si è proceduto in senso contrario nel campo della Sanità, cioè si sono alacremente prodotti mega-progetti di nuovi Ospedali anche là dove non ce n’era bisogno, anche quando i competenti (i “tecnici” del settore, Medici e Paramedici) ne avevano espresso parere decisamente contrario e la popolazione (ampiamente disinformata) non lo richiedeva affatto, perché evidentemente riteneva più che sufficienti le strutture esistenti ? Perché imporre ad un territorio un grande nuovo ospedale (vedi i casi di Bergamo e del Polo Materno-Infantile di Varese) e spendere una barca di soldi, quando nessuno lo vuole ?
Perché per nuove carceri i finanziamenti non si trovano, ma per gli ospedali sì ? E di quale entità! milioni e milioni di soldi pubblici ! Mentre si aumentano i ticket, si chiudono ospedali pubblici, si diminuiscono posti letto e personale e si riducono i servizi ai Cittadini. E si pagano lautamente, per lo più senza i dovuti controlli, le cliniche private, con rimborsi a piè di lista, come pure molte attività specialistiche ambulatoriali esterne date in convenzione al privato, che potrebbero essere effettuate nel pubblico con minor spesa.
Ed ancora perché quando il Cittadino “osa” chiedere spiegazioni ai Responsabili Istituzionali di tali improvvide scelte NESSUNO SI DEGNA DI RISPONDERE ??? La risposta mi sembra scontata: perché LA SANITÀ È LA GALLINA DALLE UOVA D’ORO, LA VACCA GRASSA DA MUNGERE (ricordiamoci che costituisce oltre l’80% del bilancio delle Regioni); non aggiungo altro, ogni sospetto è lecito, lascio a chi mi legge darsi una risposta al riguardo.

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