
Lo scandalo delle revisioni fantasma di Varese si arricchisce di particolari, nomi e fatti. A finire in manette sono stati tre ingegneri tecnici della Motorizzazione civile di Varese, Alessio Biason di 40 anni, Carmine Tomeo di 50, Giuseppe Pacifico di 52, e anche l’ausiliario Fedele Riva di 54 anni. Secondo l’accusa percepivano mazzette, in particolare da Sergio Galli 64 anni di Gravellona Toce, Claudio Bosco 48 anni di Milano, Sergio Mario Menghetti 64 anni di Milano, Valerio Balazova 48 anni di Verbania, Massimo Fontanella 52 anni di Borgo Ticino identificati dagli inquirenti come «intermediari, collettori di tangenti e corruttori». Ma anche Marco Valli, 61 anni, di Varese, titolare della agenzia di pratiche automobilistiche Studio Delta di Busto Arsizio è coinvolto in alcune false revisioni, e Anna Maria Maffini, 47 anni di Busto Arsizio, titolare della agenzia di pratiche automobilistiche Bertolini di Castellanza. In manette (ma esclusi dal reato di associazione per delinquere) anche Giorgio Fazzari un dipendente della motorizzazione di 57 anni e Massimo Fontanella imprenditore di Borgo Ticino di 52 anni. Le accuse, tra le altre, sono di concussione, corruzione e falso .
Ma una parte rilevante dell’inchiesta rivela che le «regolarizzazioni» tarocche avevano preso una strada ben precisa: erano state richieste dai giostrai del nord Italia, in particolare un’importante partita di veicoli industriali tutti provenienti da molti giostrai di diverse regioni (ci sono circa 140 indagati in tutto). Il 6 aprile del 2012 avviene inoltre una «revisione fantasma» a Tradate, preparata giorni prima con la caccia ai documenti a cui apporre i timbri falsi. E’ una riffa, secondo le accuse, perché di camion ce ne sono molti di meno della sessantina segnalata dalle carte. Dalle intercettazioni di questo evento si scopre che regolarizzare un libretto di circolazione ma senza portare il camion costava di più
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