Secondo i cittadini, attualmente c’è troppa pressione economica sulle scelte prescrittive a causa delle manovre di bilancio pubblico e dell’entrata in vigore delle nuove norme. Oltre il 47% degli italiani ritiene che ci sia stato un aumento del peso del fattore economico sull’attività prescrittiva dei medici negli ultimi dodici-diciotto mesi, il 36,4% ritiene che sia rimasto inalterato, il 6,2% che sia diminuito, mentre il 10% non ha opinioni al riguardo. D’altro canto, per il 77% le esigenze di ridurre la spesa pubblica per i farmaci pesano molto o abbastanza sull’attività prescrittiva e oltre il 61% registra un aumento della spesa di tasca propria per l’acquisto di farmaci. Emerge evidente nella percezione collettiva che c’è una pressione dall’alto per tagliare la spesa pubblica che condiziona medici, pazienti e rischia di incidere sulla qualità delle prescrizioni. Ma gli interventi sulle modalità di prescrizione e di accesso ai farmaci cozzano con la personalizzazione del rapporto dei cittadini con il farmaco, che passa anche per la consuetudine, spesso quotidiana, a prendere un determinato farmaco reso riconoscibile da nome commerciale, confezione, forma e colore del medicinale stesso.
venerdì 23 novembre 2012
PRESCRIZIONE FARMACI :TROPPA " PRESSIONE " ECONOMICA .
Una indagine del CENSIS ha messo in evidenza alcuni dati , per altro prevedibili .
Secondo i cittadini, attualmente c’è troppa pressione economica sulle scelte prescrittive a causa delle manovre di bilancio pubblico e dell’entrata in vigore delle nuove norme. Oltre il 47% degli italiani ritiene che ci sia stato un aumento del peso del fattore economico sull’attività prescrittiva dei medici negli ultimi dodici-diciotto mesi, il 36,4% ritiene che sia rimasto inalterato, il 6,2% che sia diminuito, mentre il 10% non ha opinioni al riguardo. D’altro canto, per il 77% le esigenze di ridurre la spesa pubblica per i farmaci pesano molto o abbastanza sull’attività prescrittiva e oltre il 61% registra un aumento della spesa di tasca propria per l’acquisto di farmaci. Emerge evidente nella percezione collettiva che c’è una pressione dall’alto per tagliare la spesa pubblica che condiziona medici, pazienti e rischia di incidere sulla qualità delle prescrizioni. Ma gli interventi sulle modalità di prescrizione e di accesso ai farmaci cozzano con la personalizzazione del rapporto dei cittadini con il farmaco, che passa anche per la consuetudine, spesso quotidiana, a prendere un determinato farmaco reso riconoscibile da nome commerciale, confezione, forma e colore del medicinale stesso.
Secondo i cittadini, attualmente c’è troppa pressione economica sulle scelte prescrittive a causa delle manovre di bilancio pubblico e dell’entrata in vigore delle nuove norme. Oltre il 47% degli italiani ritiene che ci sia stato un aumento del peso del fattore economico sull’attività prescrittiva dei medici negli ultimi dodici-diciotto mesi, il 36,4% ritiene che sia rimasto inalterato, il 6,2% che sia diminuito, mentre il 10% non ha opinioni al riguardo. D’altro canto, per il 77% le esigenze di ridurre la spesa pubblica per i farmaci pesano molto o abbastanza sull’attività prescrittiva e oltre il 61% registra un aumento della spesa di tasca propria per l’acquisto di farmaci. Emerge evidente nella percezione collettiva che c’è una pressione dall’alto per tagliare la spesa pubblica che condiziona medici, pazienti e rischia di incidere sulla qualità delle prescrizioni. Ma gli interventi sulle modalità di prescrizione e di accesso ai farmaci cozzano con la personalizzazione del rapporto dei cittadini con il farmaco, che passa anche per la consuetudine, spesso quotidiana, a prendere un determinato farmaco reso riconoscibile da nome commerciale, confezione, forma e colore del medicinale stesso.
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