“Ciao, domenica si vota. Io sostengo Matteo Renzi, se ci credi anche tu ci aiuti a trovare 10 persone che vogliono votarlo? Le iscrizioni saranno aperte giovedì e venerdì. Conto su di te”.
Così l’assessore al Commercio del Comune di Piacenza, Katia Tarasconi.
La pasionaria, che oggi è anche responsabile dei comitati pro Renzi a Piacenza, non è nuova a episodi di questo tipo. A settembre, infatti, sempre dal telefono di servizio, inviò sms che invitavano a partecipare alla festa del Partito Democratico. Anche in quel caso era presente Renzi e la giustificazione fu analoga.
E non è un caso che sia capitato proprio a Piacenza. Da quando l’ex sindaco Roberto Reggi – in passato vicinissimo al segretario Pier Luigi Bersani- ha deciso di sostenere Renzi, lavorando a capo della sua campagna elettorale, nel Pd si è aperta una spaccatura sempre più profonda tra le due anime del partito. Uno strappo che alcune settimane fa ha portato anche all’epurazione di alcuni “renziani” impiegati dall’esecutivo provinciale del Pd, tra i quali c’era anche l’assessore Tarasconi.
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