mercoledì 22 agosto 2012

SCRITTA DA UN PRETE : lunga ma interessante


                                                                                                                                                    I nostri vecchi parroci, pur con tutti i loro limiti e difetti pastorali, avevano però tanta saggezza. Ma soprattutto erano dei solidi punti di riferimento e, al di là di un certo autoritarismo dovuto ad una struttura ecclesiale rigidamente piramidale, avevano inoltre una autorevolezza che imponeva non solo rispetto, ma s’imponeva per un prestigio legato più alla persona che alla carica, in forza di quella consapevolezza di una missione che era fondata sulla Parola di Dio che salva.
Quando alzavano la voce, si facevano ascoltare. Non parlo solo in riferimento alla classica morale cattolica, ma anche e soprattutto a quei Valori, che, per varie ragioni, richiedono di essere sempre stimolati e proposti.    
Anche allora la voce del parroco era l’unica o quasi a farsi sentire. “Anche” allora, sì, perché non è che oggi, nonostante che gli ambiti educativi si siano moltiplicati e abbiano acquisito una certa loro autonomia, anche indipendentemente dalla sfera religiosa, si hanno voci autorevoli oltre a quelle delle Chiese locali.



Anche se tutti ci auguriamo una maggiore coralità di intenti educativi, abbiamo ancora forti riserve che le nostre amministrazioni comunali imparino a vedere oltre il loro compito puramente amministrativo. Arriveranno, ma nel frattempo se il prete non impone il suo peso carismatico, non resta che il vuoto, con le conseguenze deleterie nel campo giovanile che tutti conosciamo. Anche perché - bisogna dirlo con forza - se un tempo il prete era sostenuto, direttamente o indirettamente, dalle famiglie, oggi solo a parlare di famiglia educativa si rischia di finire in qualche movimento d’élite.
E così, non si fa che un gran parlare di società alla deriva, ma, guarda caso, si finisce sempre a lamentarsi della crisi economica. Ecco il vero problema delle famiglie moderne. I figli? Poveretti, sono vittime di una società “maledetta”, la cui responsabilità, guarda caso, non ricade mai sui genitori, sempre pronti ad auto-assolversi, lamentandosi e recriminando contro tutti e contro tutto. Società! Ma che cos’è la società? Sembra un mostro dai mille tentacoli che si auto-generano per la cecità e la vigliaccheria di quanti preferiscono adeguarsi, senza troppo subirne le conseguenze. Un posticino al sole lo si trova sempre, e lì godersi la vita da coglioni! Coglione: parola oramai di casa anche in chiesa, nelle omelie, sui bollettini parrocchiali. Con il termine coglione non intendo l'accezione popolare di una parte anatomica del corpo umano, ma il significato di “persona poco avveduta che non prevede le conseguenze dei propri atti per insufficiente intelligenza”. Questo sì che potrebbe essere offensivo. Altro che volgarità!
Prendiamo i nostri ragazzini che, finite le scuole, finalmente si sentono in diritto di usare il tempo libero nel peggiore dei modi. E lo si vede, lo si constata, è sotto gli occhi di tutti, tranne forse dei genitori che, quando i loro tesorucci escono di casa, si sentono risollevati. Dove vanno? Che importa?
Se poi hanno ricevuto in dono un motorino (càpita spesso che glielo si regali anche in caso di bocciatura!), allora per questi ragazzini è una pacchia potersi godere l’ebbrezza di correre in su e in giù per il paese a tutto gas. In continuazione! E nessuno li ferma! Nessuno dice loro qualcosa! L’aria s’inquina, il silenzio s’indispettisce, gli animali si lamentano, la natura soffre. Ma che importa? Ai genitori importa solo che questi loro piccoli coglioni siano fuori casa! Certo, che non si facciano male,  “loro” anzitutto, i tesorucci, ma che poi diano fastidio agli altri, che importa?
Abbiamo la fortuna di vivere in un contesto di paradiso, e porcaccia di una miseria, come si può sopportare che quattro o cinque coglioni ci tolgano il nostro diritto alla pace?

Ho una brutta sensazione: che questi ragazzini abbiano seri problemi psicologici. Problemi di integrazione sociale! Non perché abbiano dei motivi per contestare la società in cui vivono. No! Non se li pongono nemmeno: sono vandali, e basta! Si è vandali anche rovinando la quiete, la salute, l’ambiente, il silenzio!
Non basta che il prete alzi la voce! Quando la coscienza viene meno, deve intervenire almeno la legge! Il prete non ha il compito di far osservare l’ordine pubblico. Tocca alle competenti autorità locali. Ma dove sono i vigili urbani? Non spetta a loro far osservare le norme stradali, far rispettare i diritti dei cittadini alla salute e alla quiete?
Questi vigili che sembrano ossessivamente onnipresenti da toglierci l’anima, quando si tratta di far osservare le norme di sicurezza in occasione di una festa paesana. Certo, è giusto che tutto sia in regola! Mi chiedo però fino a che punto di pignoleria si dovrà arrivare. Ogni anno nuove norme, anche in conseguenza di incidenti che capitano durante i grossi concerti. E a pagarla siamo sempre noi, piccoli! Arriveremo al punto di sospendere tutte le feste paesane, proprio a causa di queste normative talora scriteriate! Sì, perché ci sono anche norme scriteriate, che, con un po’ di buon senso, si potrebbero benissimo ridimensionare. Con un po’ di buon senso! Ma dov’è il buon senso?
Forse qualcuno non sa ancora che per organizzare una festa bisogna compilare un mucchio di carte, omologare i tendoni, il palco, prima, durante e dopo, con firme e controfirme di ingegneri, di elettricisti, ecc. ecc. Richiami, pressioni, minacce (di boicottare la festa) dei vigili che non ti lasciano respirare un secondo. Sempre dietro al culo a controllare che ogni virgola sia al posto giusto! E poi?...
… E poi succede che per tutto il resto l’ordine pubblico sia lasciato in balìa di ragazzini che scorazzano tutto il giorno rompendoci i timpani. E poi succede che non si intervenga quando si bruciano all’aria aperta erbe o sterpaglie, inquinando l’aria e i polmoni di innocenti cittadini.
A chi tocca far rispettare i diritti dei cittadini alla salute e alla quiete?
Meno pignoleria su cose che si potrebbero lasciar correre, e più puntigliosità quando di mezzo c’è la salute, e il diritto a godersi un po’ di silenzio della natura.
NotaBene. Quando si organizzano le feste non si deve andare oltre un certo orario (23.30/24) e superare una certa soglia per i rumori. Più che giusto! E poi nulla si fa per far rispettare le stesse esigenze durante la giornata, o di notte inoltrata, quando ragazzini o non più ragazzini fanno e disfano sotto gli occhi di tutti.
Da ultimo, due domandine. È proprio indispensabile comperare un motorino ai propri figli, appena raggiunta l’età del patentino? E chi paga la benzina che sciupano?
Don ......


Nessun commento:

Posta un commento

LASCIA UN TUO COMMENTO