Francesca Albanese parla di genocidio alla Camera- Solo PER gli amici dell'assassino ricercato Netanyahu non è genocidio .
L'appuntamento è stato promosso dall’intergruppo parlamentare per la pace in Israele e Palestina, che ha candidato Albanese al nobel per la pace. “Francesca Albanese è stata colpita da sanzioni da parte degli Stati Uniti per aver svelato i crimini di un governo terrorista e genocidario" ha detto la deputata M5S e presidente dell'intergruppo, Stefania Ascari, che assicura: “Saremo sempre al suo fianco in questo cammino di giustizia e verità”.
Albanese continua: “Dispiace che l'Italia, attraverso il suo governo, si spenda per dire che a fronte di un genocidio, quel popolo non abbia diritto a uno Stato, mentre l'Unione Europea continua a rendersi complice, tenendo in vita l'accordo di associazione Ue-Israele”.
Quanto al report, la relatrice assicura: "È l'inchiesta più difficile che abbia mai scritto e il perché sta nel fatto che non descrive solo un genocidio”. La tesi di Albanese è che il genocidio di Israele dopo il 1967, abbia potuto contare “non solo sull'ideologia che ha garantito l'impunità di quello Stato per 56 anni, ma anche sul
profitto di troppi individui e troppe aziende”. Un lavoro durato sei mesi, in cui, dice la relatrice, “ho messo insieme una banca dati che comprende mille aziende di trasporto, difesa, dell'energia, turismo, enti finanziari, fondi pensione, partecipate, ma anche università, enti caritatevoli, religiosi e non. In che modo Israele si è poggiato sul settore privato per spostare le popolazioni palestinesi della Cisgiordania occupata e di Gaza? Con le armi prima di tutto”, continua albanese, “a partire dall'azienda Leonardo”, a cui sono seguiti “espropri di terreni, che è un crimine di guerra”.
Secondo la relatrice, “università e centri di ricerca per anni hanno sperimentato sui palestinesi i più sofisticati mezzi di sorveglianza”, per spostare le popolazioni. “Una volta sfollate le persone, quindi, bisognava ricostruire case, strade e ferrovie, reti idriche ed elettriche” per portare i coloni. “Le colonie israeliane”, dice Albanese, sono una estensione dello stato di Israele”. Nulla, secondo la relatrice, “è dunque un atto neutrale, tutto è in continuità”.
Dall'8 ottobre 2023, denuncia Albanese, in riferimento ai bombardamenti di Israele seguiti agli assalti dei commando di Hamas del giorno precedente, “queste aziende hanno continuato, invece di fermarsi, a collaborare con Israele e trarre profitto, come Volvo, Hundai e Caterpillar, i cui bulldozer stando contribuendo alla polverizzazione di ciò che resta oggi di Gaza”.
Inoltre, secondo la relatrice, "i sistemi di Microsoft e Google hanno permesso di individuare e uccidere case di civili, giornalisti, medici: non sono stati usati come scudi umani da Hamas come qualcuno va dicendo”.
Per Albanese "il diritto all'autodeterminazione è il diritto a essere liberi a esistere in quanto popolo, politicamente, culturalmente ed economicamente. Se non c'è uno Stato indipendente, dovrà esserci uno Stato unico. E' questa la domanda che va fatta a Meloni”. A chi le chiede se sia stata ricevuta dalla premier italiana, Albanese replica: “No, no. Però in altri Paesi, sono stata in Spagna, in Slovenia, Sud Africa, Colombia, Brasile, vengo ricevuta dalle più alte cariche dello Stato, peraltro con abbracci e congratulazioni”.
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