martedì 14 agosto 2012

THYSSEN KRUPP CHIUDE STABILIMENTO IN EMILIA -500 POSTI A RISCHIO !


ThyssenKrupp abbandona l’Emilia Romagna. A rimanere col cerino in mano  500 operai di Berco, paesino del Ferrarese e storica sede della più grande azienda metalmecannica della regione. Ma a rischio sono tutti i 2100 operai italiani del gruppo tedesco. Che vuole chiudere o, nella migliore delle ipotesi, cercare un compratore. “Non c’è motivo per essere ottimisti”, spiegano i sindacati che sotto ferragosto tentano di capire che fine farà l’azienda, entrata dopo una lunghissima ristrutturazione nella lista delle attività che ThyssenKrupp vuole dismettere. “A rischio ci sono centinaia di posti di lavoro”, attacca il consigliere regionale emiliano romagnolo Roberto Sconciaforni. Di sicuro c’è la volontà della multinazionale tedesca di liberarsi di un’attività non più strategica. Se possibile vendendo.



La notizia della vendita è fresca di pochi giorni. Berco non rientra più nei piani di Thyssen, che sta progettando da tempo, spiegano i sindacati, un “disegno di disimpegno graduale del gruppo da tutto il territorio nazionale”. Il problema, come sempre, è tentare di non perdere posti di lavoro. La dirigenza aziendale non ha fornito garanzie di nessun tipo sul futuro occupazionale degli operai di Ferrara e dei loro colleghi di Castelfranco Veneto e Bussano Torinese. Di certo c’è chi mette in conto anche il peggio. E infatti i sindacati hanno emesso un comunicato congiunto in cui si impegnano a gestire con le istituzioni eventuali “ricadute occupazionali negative”.

Berco è stata fondata nel 1918 a Copparo, nel Ferrarese, da Vezio Bertoni. In poco tempo quella che era partita come una piccola bottega è riuscita a diventare prima officina e poi grande fabbrica, tanto da essere presa di mira dai bombardieri alleati durante la seconda guerra mondiale. A fine guerra una nuova fase di sviluppo, con l’azienda che diventa leader nella componentistica per sottocarri. Negli ultimi decenni l’arrivo dei tedeschi, prima il gruppo Hoesch, poi lo storico marchio Krupp e infine la Thyssen nel 1999. Il resto è cronaca.

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