lunedì 10 febbraio 2014

SUPER- RETRIBUZIONI,PLURI-INCARICHI ? NO GRAZIE !

NO ALLE SUPER-RETRIBUZIONI ED AI PLURI-INCARICHI NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE.

   Per ovviare al guazzabuglio dei vergognosi fenomeni sopra enunciati, che gridano vendetta al cielo (Mastrapasqua ne è un fulgido esempio), e ridurre l’eccessivo e ingiustificato divario  retributivo tra dirigenti e subordinati, basterebbe varare un solo articolo di legge di questo tenore:

“Chiunque nella Pubblica Amministrazione ricopra incarichi  dirigenziali o di  consulenza o quant’altro (in Enti pubblici o in Aziende e Società partecipate o controllate)  non  può percepire annualmente una somma di emolumenti (retribuzioni, onorari o altro) per un  totale che superi  di dieci (o quindici ?) volte lo stipendio annuo lordo del dipendente della qualifica più bassa”.

   Basterebbe questa semplice norma per ridurre automaticamente il numero dei pluri-incarichi e sopratutto l’odiosa disparità  retributiva oggi esistente tra i vari soggetti che a vario titolo operano nella P.A., moralizzando una situazione divenuta ormai intollerabile eticamente e insostenibile per le finanze pubbliche.

  Se poi un simile provvedimento venisse introdotto anche nel comparto lavorativo privato (e nelle Fondazioni), riducendo certe esagerate e assurde retribuzioni di dirigenti, si otterrebbe un notevole risparmio per le Aziende che potrebbero così ridurre i costi di produzione e resistere meglio alla concorrenza, evitando anche tanti licenziamenti.
   Vedremo se, dopo tante chiacchiere inconcludenti, ci sarà un partito o un sindacato che si farà promotore di una simile iniziativa.  Attendiamo fiduciosi.  
    
Varese, 8 febbraio 2014
                                                           Giovanni Dotti e Martino Pirone

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