La squadra mobile ha avviato le indagini, scoprendo un vero e proprio racket di sfruttamento dei lavoratori, che venivano assunti per pochissimi euro all'ora, con turni anche di 17 ore al giorno, dovendo poi pagare l'affitto per un posto letto in condizioni di assoluto degrado. I lavoratori, per la maggioranza di origine pakistana, venivano reclutati in diverse zone d'Italia e all'estero facendo leva sulle loro condizioni economiche e sul loro stato di bisogno assoluto.
Una volta entrati nel giro, venivano portati a viveve in appartamenti fatiscenti a Novara e poi accompagnati ogni giorno a lavorare in diverse località del Piemonte, della Valle D’Aosta, della Liguria e della Lombardia, costretti a distrubuire volantini.
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