giovedì 28 maggio 2020

Fondazione Gimbe lancia accuse a Fontana/Gallera : La LOMBARDIA ha "AGGIUSTATO " i dati del virus



MILANO -L'analisi indipendente di Gimbe, relativa alla Fase 2 nelle varie regioni, utilizza due indicatori parametrati alla popolazione residente: l'incidenza di nuovi casi e il numero di tamponi "diagnostici", escludendo quelli eseguiti per confermare la guarigione virologica o per necessità di ripetere il test. In particolare, la percentuale di tamponi diagnostici positivi risulta superiore alla media nazionale (2,4%) in 5 Regioni: in maniera rilevante in Lombardia (6%) e Liguria (5,8%) e in misura minore in Piemonte (3,8%) Puglia (3,7%) ed Emilia-Romagna (2,7%)..

Quanto ai tamponi diagnostici per 100.000 abitanti, rispetto alla media nazionale (1.343), svettano solo Valle d'Aosta (4.076) e Provincia Autonoma di Trento (4.038). Nelle tre Regioni ad elevata incidenza dei nuovi casi, la propensione all'esecuzione di tamponi rimane poco al di sopra della media nazionale sia in Piemonte (1.675) che in Lombardia (1.608), mentre in Liguria (1.319) si attesta poco al di sotto. Quanto all'incidenza di nuovi casi per 100.000 abitanti, rispetto alla media nazionale (32), è nettamente superiore in Lombardia (96), Liguria (76) e Piemonte (63).

Quindi Lombardia, Liguria e Piemonte non sono pronte alla riapertura del 3 giugno, perché si rilevano la percentuale più elevata di tamponi diagnostici positivi e il maggior incremento di nuovi casi, a fronte di una limitata attitudine all'esecuzione di tamponi diagnostici. Lo sostiene la Fondazione bolognese Gimbe nel suo report di monitoraggio sul dopo lockdown. Un lavoro che ha già scatenato polemiche con la Regione Lombardia la quale, a dire della fondazione, avrebbe sottostimato i dati. L'amministrazione lombarda ha così deciso di querelare .( lA REPUBBLICA -aNSA )

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