PARABIAGO ( MI )-«Di fronte ai sempre più frequenti atti di intolleranza e di disumana violenza nei confronti di persone che scappano da guerre o da miserie e morte, ci è sembrato più che mai utile e necessario tesimoniare che nella nostra città l'umanità, l'accoglienza, la tutela dei diritti inviolabili degli uomini sono principi condivisi e da trasmettere alle nuove generazioni. E questa pietra d'inciampo vuole testimoniare tutto questo».
E' con queste parole che il presidente dell'ANPI Parabiago Giorgio Nebuloni ha spiegato il perchè della posa della prima pietra d'inciampo dedicata al giovane del Mali morto nel Mediterraneo il 18 aprile 2015 durante una traversata della speranza. Cucita all’interno della giacca del 14enne, il medico legale Cristina Cattaneo aveva trovato una pagella scolastica, letta come segno della volontà di ripartire e impegnarsi per il suo futuro. Sulla pietra si legge: "Qui aspettavamo il giovane del Mali morto annegato il 18 aprile 2015 portando una pagella sul cuore. Ogni insegnante giusto lo avrebbe accolto".
La pietra è stata posata al liceo Cavalleri, accanto a quella dedicata al preside Luciano Bagnato. L'istituto guidato dalla dirigente scolastica Chiara Lanzani e dalla sua vice Paola Musazzi, che collabora con ANPI per il viaggio della Memoria, ha deciso di accogliere l'idea e non far cadere nell'oblio la storia del giovanissimo studente del Mali.
La targa non rimarrà la sola: nelle prossime settimane la stessa pietra, con lo stesso messaggio, verrà posata anche di fronte a un'altra scuola, con la collaborazione dell'istituto scolastico di via 4 novembre.
(Chiara Lazzati) Legnano news
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