giovedì 19 dicembre 2019

"Raccontare gli insulti razzisti verso la mamma disperata di colore che ha perso la figlioletta di 5 mesi è una Str...ta che ci siamo inventati "



MILANO TODAY -Editoriale: Sondrio, se raccontiamo degli insulti a una mamma nigeriana "di sicuro è una balla" | L'assurda reazione dei commenti

...........................Sabato, a Sondrio, una donna ha perso la figlia di 5 mesi. E' una giovane nigeriana. SondrioToday riporta la vicenda in modo asettico, come fanno altri giornali locali. Poi accade qualcosa. Una fonte fidata segnala al nostro giornalista Marco Alberti ( Sondrio Today )dei commenti irripetibili in sala d'aspetto: le urla di un dolore così profondo e squarciante da essere indescrivibile "danno fastidio". Qualcuno sussurra che si tratti di un "rito vodoo"; c'è chi dà della "scimmia". Solo una volta conosciuta la vera natura della disperazione i commenti si appiattiscono. La cosa inizia a girare il giorno dopo sui social nei gruppi legati ai lavoratori ospedalieri; Marco cerca conferme, lavora tutto il giorno di buona lena per sentire altre testimonianze che hanno esito positivo. Viene ascoltato anche l'ospedale: le autorità sanitarie affermano che la giovane madre ha avuto e avrà tutto il sostegno psicologico e medico possibile per affrontare il dramma, ma non possono smentire cosa è avvenuto in sala d'aspetto.
Ne parliamo, ci confrontiamo. Penso sia una cosa da raccontare. Marco scrive un articolo. Davvero siamo così bestie? Davvero non abbiamo la forza di tacere nemmeno di fronte a una tale vastità di sofferenza? Il pezzo è online. Prima su SondrioToday, poi sulla fanpage di MilanoToday. L'articolo supera le 300mila visite. I post su Fb sulle nostre fanpage hanno oltre 1.200 condivisioni e migliaia di commenti. E più della metà è di gente che non ci crede. Così, a prescindere. Me li leggo tutti: tutti sono così informati, vedo, immagino che tra questi potrebbe essercene qualcuno importante per la storia. Magari molti utenti non ci credono perchè hanno fatto un lavoro d'indagine più approfondito? Non ci credono perchè ci sono altre testimonianze che smentiscono le prime? Non ci credono perchè erano presenti in sala d'aspetto? No, non ci credono "perchè non può essere". Occhio non vede, cuore non duole.


C'è chi dice che il fatto non è mai avvenuto "perchè non c'è sugli altri giornali"; perchè "non è possibile che succeda a Sondrio"; altri ancora tirano in ballo le "uova contro Daisy"; altri, poi, nelle mail, ci insultano, "giornalai", "pennivendoli", "ridicoli", "scrivete stronzate", "venderebbero la madre per fare view", "clikbaiting", "spazzatura". Una "privata cittadina" ci manda una prolissa e delirante mail dove, incredula, chiede una sorta di commissione d'inchiesta sull'accaduto perchè la notizia "è difficilmente fondata". La vicenda, il giorno successivo, ha rilevanza nazionale, viene citata un po' ovunque: il tenore sugli altri media è identico. 
Nessuno, tra gli arguti commentatori, ha cercato di immedesimarsi nelle persone in sala d'aspetto: già sofferenti, per sè o per un proprio caro, magari in attesa da ore per qualcosa di poco conto. Può scappare una parola. Siamo essere umani. Quello che è meno comprensibile è l'insulto sudiciamente razzista, barbaro, quel "sarà un rito vodoo". Ma a Sondrio, anno domini 2019, se qualcuno lo ascolta, deve metterlo sotto al tappeto. Se lo raccontiamo, ci stiamo inventando tutto di sicuro. E forse questo è ancora più inquietante, scuro, orrendo, di un'imprecazione sussurrata a mezza bocca. Così assuefatti al nostro malessere che lo trucchiamo da mondo fatato. Anche se, con il cerone, rimane sempre lì, a guardarci, e a dirci quanto a volte possiamo essere brutti e squallidi. 


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