mercoledì 11 dicembre 2019

I POVERACCI DEMENTI , CASTRATI MENTALI SI AGITANO SU FB CONTRO CHI PARTECIPA ALLE INIZIATIVE DELLE SARDINE

Sardine

VARESE
10 dicembre 2019
Carissimi
Vi scrivo perché mi hanno segnalato gli educati commenti al vostro articolo (non uso Facebook e non li avevo letti). Mi presento: sono la mamma di Ginevra e mi chiamo Consuelo e sono fiera di mia figlia e della sua consapevolezza così come lo sono di mia mamma che, alla sua età, poteva starsene tranquilla a casa ad osservare.
Dopo la manifestazione alla quale abbiamo partecipato ci hanno definite con vari appellativi: non riesco a dare importanza a queste persone che non fanno altro che darmi conferma della degenerazione culturale di questi momenti.
Scansafatiche è però l’appellativo che mi ha più offeso dal momento che io lavoro da oltre trent’anni, mia figlia studia con ottimi risultati e mia mamma ha lavorato una vita per permettere a me di studiare!
Ovviamente tre donne sono un bersaglio facile per chi attende “l’uomo forte”: buon per loro, che continuino a vivere con questa speranza, vedremo i risultati. Vorrei un mondo fatto di persone migliori e lotterò per questo in ogni momento. Grazie per aver dato visibilità ad una piazza allegra, consapevole e propositiva.
Buon lavoro a tutti voi.
Consuelo

“Vorrei un mondo fatto di persone migliori e lotterò per questo in ogni momento”. Credo che in questa frase stia tutto il senso della scelta di tante persone perbene e anche del nostro lavoro.


La fatica più grande del gestire tanto schifo come quello scatenato oggi sulla nostra pagina Facebook, non è leggere ed eliminare tanti messaggi ingiuriosi, violenti, assurdi. Quello fa parte del mestiere dei nostri tempi, per chi fa giornalismo. La fatica maggiore è sapere che dietro a quegli schermi, a quelle tastiere ci sono persone vere. C’è il disagio di persone che scrivono in un italiano approssimativo, con l’incapacità di ascoltare e capire le ragioni dell’altro. C’è tanto rancore fatto di livore e violenza. 
Mai come di questi tempi ci rendiamo conto di quanto sarebbe necessario un cammino di alfabetizzazione non solo digitale, ma anche nel campo delle emozioni. Quelle persone non si rendono conto del male che fanno e si fanno. Quel livore ci rende tutti più fragili.  
Di fronte a tutto questo chiediamo scusa noi. Scusa perché vi abbiamo esposto, ma la vostra storia meritava di essere raccontata. 
Grazie per la vostra scelta di manifestare. Grazie per le parole che ci avete scritto.
Il direttore Marco Giovannelli
VARESENEWS 



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