domenica 11 marzo 2018

LA CARITAS SCRIVE AD IGNOTI. IGNOBILI, IGNORANTI !

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CASORATE SEMPIONE ( VA )Nei giorni scorsi la Caritas di Casorate ha ricevuto nuovamente delle lettere anonime nelle quali gli operatori vengono "ripresi" per il loro sostegno ai migranti.
Questa è la nostra risposta:
Gentile Signora/e,
mi ritrovo, ancora una volta, a indirizzarmi a Lei che ha scelto, purtroppo, l’anonimato per esprimere un suo diritto sancito dalla nostra Costituzione ovvero la libertà di “manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.
La invito sinceramente a trovare il coraggio di palesarsi e a non nascondersi dietro a un foglio di carta e a ritagli di giornale: trovi la forza di dichiarare apertamente il suo dissenso. Gli operatori Caritas ed io saremo lieti di incontrarLa al Centro di Prossimità le cui porte sono aperte a tutte e a tutti indistintamente.
Impariamo a confrontarci senza timore perché solo attraverso “la cultura dell’incontro” si possono abbattere i pregiudizi e le paure «come ha fatto Gesù»: non solo vedendo ma guardando, non solo sentendo ma ascoltando, non solo incrociando le persone ma fermandosi con loro, non solo dicendo «peccato, povera gente!» ma lasciandosi prendere dalla compassione; «e poi avvicinarsi, toccare e dire: “Non piangere” e dare almeno una goccia di vita» (Papa Francesco).
Noi continueremo ad operare per il bene di coloro che vivono situazioni di disagio, di marginalità: siano essi italiani o stranieri perché come è scritto nella “Lettera a Diogneto”: I cristiani vivono nella loro patria, ma come forestieri; partecipano a tutto come cittadini e da tutto sono distaccati come stranieri. Ogni patria straniera è patria loro, e ogni patria è straniera.
Paola Cattoretti
(Responsabile Caritas parrocchia B. V. Assunta e S. Ilario)

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