giovedì 23 novembre 2017

SE ANCHE I GIOVANI MEDICI SONO SFRUTTATI E MALPAGATI...

Siamo incazz..., l'urlo dei medici sfruttati

Qualche spicciolo, pochi euro, o un pasto veloce e magari freddo. E' quello che si ritrovano in mano i giovani medici italiani "ridotti a paghe da fame". Una situazione allarmante denunciata sui social network, con molta rabbia, nei gruppi che danno voce alla frustrazione di una generazione di laureati e specializzati 'under 30' che non riesce a mettere insieme uno stipendio decente. Avevano sognato il camice bianco e si ritrovano ad elemosinare la paga dopo una giornata passata in ambulanza a salvare vite. Precari di lusso potrebbe dire qualcuno, ma questi ragazzi non hanno molta voglia di scherzare. Si parla della loro professione, che amano, e della loro vita che sfugge via.

"I social - spiega all'AdnKronos il presidente del Segretariato italiano giovani medici Andrea Silenzi - raccontano tante realtà c'è un limbo nel passaggio dalla laurea al primo impiego. Nelle grandi città per i giovani medici alla ricerca di un lavoro ci sono molte trappole e situazioni poco chiare nelle cooperative che gestiscono alcuni servizi di emergenza urgenza. In molti ospedali -aggiunge - lavorano fianco a fianco camici bianchi strutturati e altri a contratto pagati per le ore di prestazioni. Fanno le notti e le guardie entrambi, ma sono pagati in modo diverso". "Il becchino e il medico - aggiunge Silenzi - non sono più lavori sicuri come una volta. C'è una grave crisi anche nel nostro settore. Colpa della mancata programmazioni a livello nazionale. Si straparla di mancanza di medici e poi ci sono tanti disoccupati o sfruttati. Le storie di colleghi pagati con pizza, birra o qualche altra cosa le conosciamo e capiamo la rabbia che sta montando sui social". Nel mondo dello sport, ad esempio, è diffusa l'abitudine di pagare pochi euro l'ora, quando la presenza di un medico in una struttura o sul campo di gara può essere determinante in caso di arresto cardiaco.

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