venerdì 10 novembre 2017

PIU' SMOG ,PIU' DEPRESSIONE !



l’Università di Washington  per la prima volta ha trovato un’associazione tra inquinamento e disagio psicologico.
Il legame tra l’aria tossica e la salute mentale è emerso dall’analisi di 6mila questionari sul benessere psicologico raccolti nel corso dell’indagine Panel Study of Income Dynamics. Le domande riguardavano l’umore dei partecipanti: tristezza, nervosismo, sfiducia, depressione ecc… 
I ricercatori hanno confrontato i risultati dei test con i dati sull’inquinamento tra il 1999 e il 2011 nelle zone di residenza dei partecipanti, concentrandosi sulle particelle più sottili e più pericolose, quelle dal diametro inferiore ai 2,5 micrometri (Pm 2,5) capaci di penetrare nei polmoni e nel circolo sanguigno con estrema facilità.  Le polveri sottili sono prodotte dai gasi di scarico delle automobili, dalla combustione del riscaldamento domestico (in particolare gasolio, carbone e legna), dalle emissioni degli impianti industriali. 
I ricercatori hanno osservato che particolato atmosferico e disagio psicologico procedono di pari passo. E che l’associazione resta valida anche quando vengono presi in considerazione altri fattori demografici o socioeconomici che potrebbero influire sul risultato. 
Per esempio, nelle zone più inquinate, con 21 microgrammi di particelle sottili per metro cubo, il livello di malumore valutato con i test è del 17 per cento più alto rispetto alle aree dove l’aria è meno tossica (5 microgrammi per metro cubo). ( HD )


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