PESARO- I carabinieri di Pesaro coordinati dal gruppo tutela lavoro di Venezia hanno tratto in arresto un imprenditore pesarese con l'accusa di intermediazione e sfruttamento di manodopera .
Da luglio del 2015 ad oggi l'imprenditore avrebbe sfruttato almeno 20 lavoratori pressati da minacce continue, dimissioni forzate, ore di lavoro eccessive e stipendi ridotti.
L'azienda, che si occupa di lavorazione e fabbricazione di infissi, obbligava i propri dipendenti a drammatiche condizioni di lavoro, sempre monitorati tramite un circuito di video sorveglianza abusiva e strumentale al controllo degli operai.
Tra i 20 dipendenti, tutti uomini, sia italiani che stranieri, sono emersi 11 lavoratori in nero e 13 con irregolarità contrattuali.
I controlli hanno consentito di ricostruire i fatti evidenziando che dal 2015 ad oggi l'imprenditore é riuscito a garantirsi un profitto indebito di circa 350 mila euro da retribuzioni non pagate e 150 mila di evasione al fisco.
Ieri mattina l'uomo, un 40enne pesarese, é stato arrestato ed é ai domiciliari.
É il primo caso nella provincia di Pesaro di un arresto per 603 bis nei confronti del datore di lavoro. Un fenomeno che nell'ultimo anno ha portato a 26 arrestati in tutta Italia, 6 nel solo Veneto, 63 persone deferite a piede libero, mentre sono stati 345 i lavoratori tutelati.( Vivere Pesaro )
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