DOMENICA 22 REFERENDUM O SAGRA DEL TARTUFO ?
Con deliberazione n° 88 del 21 settembre 2017 ,avente per
oggetto la assegnazione degli spazi a partiti e PROMOTORI REFERENDUM …la giunta
comunale di Mercallo non ha assegnato alcun spazio in quanto non sono pervenute
richieste da partiti o promotori del referendum .
Allora ci domandiamo come mai i tabelloni sono coperti da
questi manifesti referendari se non sono stati assegnati ? Come mai il sindaco
che vi passa davanti almeno 4 volte al giorno per recarsi al lavoro non li ha
visti e non li ha fatti coprire ?
Infatti i tabelloni sono in via Antonio Bagaglio proprio a
fianco dell’ingresso in municipio !
Qualche dubbio ci viene quando vediamo uno di questi manifesti affisso sul tabellone di
propaganda della Lega .
A
proposito del referendum …ovviamente lo giudichiamo palesemente propagandistico
in quanto I referendum servono per cancellare, approvare delle norme o
proporne di nuove.
Quello del 22 ottobre non serve a nulla. E’ un referendum inutilmente strumentale, inutilmente costoso, inutilmente elettorale: inutile, insomma.
Quello del 22 ottobre non serve a nulla. E’ un referendum inutilmente strumentale, inutilmente costoso, inutilmente elettorale: inutile, insomma.
Serve solo
a chi, come Maroni, la Lega e tutti gli altri che si sono accodati, impiegherà
decine di milioni di euro ( una
cinquantina )per farsi un anticipo di campagna elettorale per
le Regionali del 2018 a spese dei contribuenti lombardi.
Il
referendum, contrariamente a ciò che dicono i suoi sostenitori, non serve a dare maggiore autonomia alla
Lombardia, né a realizzare la promessa truffaldina che “così
potremo tenerci a casa nostra i soldi delle tasse”.
Il
referendum non cancella, né propone alternative a ciò che già esiste. Infatti è
solo consultivo e per la sua validità non è previsto alcun quorum.
Che vincano i SI’ o i NO nulla
cambia perché l’articolo 116 della Costituzione stabilisce già che possano
essere attribuite alle Regioni “ulteriori forme e condizioni particolari di
autonomia”. Basta che la Regione avvii l’iniziativa, sentiti gli enti locali.
La procedura istituzionale non richiede dunque lo svolgimento di un referendum.
Una delle riflessioni : le tasse di noi cittadini .
Quindi Maroni utilizza i soldi dei contribuenti lombardi ( 50 milioni )per convincere la gente a
votare un referendum inutile mentre con
tale cifra si potrebbero fare tante cose
ad esempio ambientali come dare fondi ai comuni per installare impianti
per energie rinnovabili , sistemare terreni a rischio frane o alluvioni….
oppure trasferirli ai comuni che ( giustamente ) si lamentano sempre per la
mancanza di risorse. Compresi i sindaci leghisti .
Comunque per il giorno del referendum a Mercallo è prevista una gita in
Piemonte alla sagra del Tartufo .
Evviva la sagra del tartufo !
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