giovedì 26 ottobre 2017

DOTTORESSE NON EFFETTUANO IL PARTO CESAREO PER NON RESTARE OLTRE L'ORARIO DI LAVORO

«Niente parto cesareo per non restare oltre l'orario di lavoro», tre dottoresse del Santo Bambino rinviate a giudizio

CATANIAl Gup di Catania, Simona Ragazzi, ha rinviato a giudizio le tre dottoresse dell’ospedale Santo Bambino di Catania al centro dell’inchiesta sulla nascita, il 2 luglio del 2015, di un bambino con gravissimi disturbi neurologici perché, secondo l’accusa, due di loro a fine turno avrebbero tardato a intervenire con un parto cesareo per non restare ancora al lavoro.
Le dottoresse A. D. P.  e G. C. sono accusate di non avere eseguito subito un parto cesareo per «evitare di rimanere a lavorare oltre l’orario previsto, nonostante i molteplici episodi di sofferenza fetale emersi dal tracciato, somministrato alla gestante dell’atropina per simulare una inesistente regolarità nell’esame medico». Nelle indagini, eseguite dalla sezione di Pg, della polizia di Stato della Procura, entra anche la dottoressa Paola Cairone che, secondo l’accusa, «pur non essendo a conoscenza degli avvenimenti precedenti, praticava alla paziente per due volte le manovre di Kristeller, pratica bandita dalle linee guida, nonostante un tracciato non rassicurante e non contattava in tempo il neonatologo che effettuava l’intervento di rianimazione con gravissimo ritardo».

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