lunedì 25 settembre 2017

IL VESCOVO DONA UNA VILLETTA DA 200.000 EURO AL PRETE CHE VA A DONNINE A SPESE DEI PARROCCHIANI !

Don Luca Morini

Massa, - Nella Diocesi di Massa Carrara Pontremoli l’aria è pesante. Al centro delle critiche c’è monsignor Giovanni Santucci. Tanti sacerdoti citano Francesco e la sua «tolleranza zero». 
Quando, nel 2015, il vescovo toglie la parrocchia a don Euro, quest’ultimo non solo non può più dire messa a Caniparola, ma perde il diritto a usare la casa dove abita. C’è il problema di dargli un tetto e il vescovo compra una villetta a Marina di Massa e gliela mette a disposizione. A quanto pare la Diocesi l’ha pagata tra i 200 e i 250 mila euro. E ha dovuto contrarre un mutuo.( la nazione )

 Don Luca Morini diceva al suo vescovo, monsignor Giovanni Santucci, di essere in una precaria condizione economica. E gli diceva anche che aveva bisogno di sottoporsi a particolari terapie dietologiche, all’interno di un Monastero di frati Cappuccini. Ma, in realtà, don Morini effettuava soggiorni in un albergo che dell’ordine dei frati portava solo il nome: le sue vacanze, infatti, erano nell’hotel extra lusso “Ai Cappuccini”, un cinque stelle a Gubbio rinomato per la sua Spa. Proprio quello dove don Luca eseguiva trattamenti cosmetici per il corpo. Così don Morini ha truffato il vescovo, inducendolo a consegnargli diverse somme di denaro, fra cui compaiono i “famosi” 1.000 euro che monsignor Santucci ha preso dal conto corrente “Pie Fondazioni Legate” e per cui adesso si trova anche lui indagato.

Il 20 dicembre del 2012 il vescovo ha emesso dal suo conto corrente personale un assegno a don Luca: 4.000 euro. Altri tre assegni, sempre dal proprio conto, sono stati consegnati al Morini dal 3 gennaio 2013 al 23 gennaio dello stesso anno: per complessivi 4.000 euro. Il 20 maggio del 2014 il vescovo ha emesso l’assegno di 1.000 euro dal conto “Pie Fondazioni Legate”. Dal 22 al 31 luglio del 2015 gli assegni sono due, dal conto corrente diocesano, per 2.000 euro complessivi. E, ancora. Il 12 agosto (siamo sempre nel 2015) il vescovo stacca un altro assegno, da 400 euro, per don Morini dal suo conto personale. Il 25 agosto, dello stesso anno, c’è un altro assegno, di 900 euro, dal suo conto corrente diocesano. Dal 2 al 30 settembre 2015 monsignor Santucci ordinava bonifici dal conto corrente diocesano per un totale di 2.100 euro. 

Dal 7 al 16 ottobre (2015) ordinava altri bonifici, dallo stesso conto diocesano per complessivi 2.850 euro. Infine il 4 novembre 2016 altri bonifici, sempre dal conto diocesano, per 1.00 euro. Le truffe ai parrocchiani. C’è un capitolo, nelle carte delle procura che riguardano l’avviso di conclusioni indagini, che riguarda le truffe messe in atto ai danni dei parrocchiani. Uomini e donne che frequentavano la chiesa e che si fidavano di don Euro, tanto da destinargli somme consistenti, pensando che quel denaro andasse in beneficenza. Lui, don Luca, faceva credere di raccogliere denaro per i poveri: così ha costretto Vincenzo (nel dicembre del 2013) a fare un bonifico di 1.000 euro, per beneficenza. Ma quei soldi, insieme a molti altri, il sacerdote li ha trattenuti e usati - secondo la procura- per il pagamento di incontri sessuali con escort gay, soggiorni in hotel e beauty farm, viaggi in Italia e all'estero ( Il Tirreno )

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