domenica 20 agosto 2017

PERDE LA BORSA DI FOTOGRAFO,IMMIGRATO LA TROVA E LA CONSEGNA AI CARABINIERI

Tunisino restituisce una borsa da fotografo

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Perde la borsa da fotografo nel parcheggio: immigrato la porta ai carabinieri

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La macchina fotografica (professionale), lo smartphone e il portafogli con carte di credito, bancomat e i documenti tutti. Oltre alla borsa, Alberto Razzini - 43enne fotografo professionista - ieri pomeriggio aveva perso anche parte della sua vita. A restituirgli entrambe è stato un 51enne sconosciuto. Un uomo che abita vicino a lui, ma che viene da lontano. Un immigrato tunisino. Grazie a lui, il parmigiano non solo ha ritrovato gli oggetti, ma ha fatto anche un pieno di «ottimismo e di fiducia nel prossimo». Inutile dire quanto siano preziosi questi beni.
E' stato Razzini stesso, con una telefonata alla Gazzetta, a voler condividere la lezione positiva di una giornata che fino a pochi minuti prima sembrava aver preso una pessima piega. «Erano le 14 - racconta -. Ho raggiunto la mia auto lasciata nel parcheggio coperto del Panorama. Ero carico di sacchetti della spesa e forse per questo, forse per l'afa che mi faceva boccheggiare, non mi sono accorto che la mia borsa da fotografo mi è caduta dal sedile attraverso la portiera aperta». Il 43enne parmigiano ha messo in moto ed è partito, per fermarsi a un vicino distributore 5 minuti dopo. Serviva per forza il portafogli: è a questo punto che Razzini ha scoperto di averlo perso, insieme con tutto il resto. «Era all'interno della mia borsa professionale. Soldi, ce n'erano ben pochi: una ventina d'euro o poco più. Ma c'erano i documenti, la mia macchina fotografica e lo smartphone acquistato da poco». A voler tradurre in cifre il piccolo dramma vissuto da Razzini, si tocca quota duemila euro.
«Sono tornato in fretta sui miei passi - racconta lui -. La prima tappa è stata nel parcheggio del Panorama, ma ho subito capito che non c'era nulla. Così, mi sono rivolto alle guardie giurate: nemmeno loro avevano trovato niente né avevano ricevuto oggetti smarriti ritrovati da altri cittadini». Altri luoghi in cui andare non ce n'erano: al fotografo non è rimasto che rientrare a casa, in via Isola, con uno stato d'animo facile da immaginare.
«Ormai non ci speravo più - prosegue lui - ma ho voluto fare l'ultimo tentativo. Dal telefono fisso ho chiamato il mio smartphone». Il cellulare non solo ha suonato, ma ha anche fatto giungere all'orecchio di Razzini la voce di uno sconosciuto. «Mi ha risposto un carabiniere della stazione di Parma Oltretorrente. “La sua borsa è qui: ci è appena stata consegnata da un signore” mi ha spiegato».

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