venerdì 4 novembre 2016

OGGIO SCIOPERO CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DI UN ALTRO PEZZO DI POSTE ITALIANE : chiuderanno altri sportelli ?



Poste Italiane ha già chiuso centinaia di sportelli che non gli rendevano  in termini economici anche se erano un servizio per i cittadini . I sindaci si sono mobilitati con alterne fortuna, ma ,in molti casi ,inutilmente .
Ora ecco una ulteriore privatizzazione .
Stop in tutta Italia oggi (4 novembre) delle Poste per lo sciopero proclamato da diverse sigle sindacali contro la seconda fase di privatizzazione dell'Ente. La protesta, accompagnata da cortei e manifestazioni in alcune città italiane è stata proclamata da Slc-Cgil, Slp-Cisl, Failp-Cisal, Confsal Comunicazioni e Ugl Comunicazioni.

Sindacati e lavoratori lavoratori contestano l'ipotesi di allargamento della privatizzazione del capitale azionario che comporterebbe la messa rischio, secondo i sindacati, “di almeno 20 mila posti di lavoro sia nel settore postale sia nel finanziario” e un effetto negativo sul ruolo infrastrutturale di Poste per i servizi ai cittadini e contestano l'assenza di un dibattito pubblico sulla questione.

Susanna Camusso, presente alla manifestazione regionale dei lavoratori di Poste Italiane a Bologna, ha dichiarato: "lo sciopero di oggi del gruppo Poste è riferito ad un processo di riorganizzazione che non va avanti, a un rapporto tra le scelte di riorganizzazione e l'assetto complessivo degli appalti e del funzionamento di Poste che non funziona oltre che al tema della privatizzazione e delle modalità con cui si intende farla".

“La decisione del Consiglio dei ministri di quotare in Borsa un ulteriore 29,7 per cento e del conferimento alla Cassa depositi e prestiti del rimanente 35 per cento del capitale, con l'uscita definitiva del ministero dell'Economia dall'azionariato di Poste Italiane, muta completamente gli assetti societari e il controllo pubblico dell’azienda” spiegano i sindacati.

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