martedì 11 ottobre 2016

" BEATI GLI OPERATORI DI PACE " di Emilio Vanoni

La marcia interreligiosa per la pace
Egr. Direttore,
anch’io come tanti ho partecipato alla Marcia per la Pace e della Fratellanza organizzata da un gruppo interreligioso della provincia di Varese, domenica 2 ottobre al Sacro Monte. Va detto subito a scanso di equivoci che è stata una bellissima manifestazione con tante parole di pace e di misericordia tutte condivisibili.
I rappresentati di tutti le religioni hanno fatto a gara nell’affermare che esiste un unico Dio e che questo Dio vuole la Pace ed è misericordioso con tutti. Tutte parole belle, necessarie per uscire da quel guado che per duemila anni ha visto le religioni, un po’ tutte, essere responsabili di tante guerre che hanno insanguinato l’Europa e il mondo intero, in nome della pretesa della verità che tutti credono o si illudono di possedere. Un attraversamento come quello nel mar Rosso, forse non ancora del tutto concluso con uno Stato Israeliano teocratico che emargina i palestinesi, una parte dei fondamentalisti islamici che si richiamano a Dio per uccidere, un mondo ortodosso profondamente diviso nella guerra in corso in Ucraina e un ecumenismo in campo cattolico praticamente immobile nonostante siano passati 500 anni dalla riforma luterana.
Ma qualcosa è mancato. E’ mancato l’urlo di dolore dove tutti i giorni si muore a decine e a centinaia, in Siria, in Irak e in tutto il Medio Oriente sotto le bombe dei paesi occidentali (America, Russia ed Europa) che ci hanno illuso che erano bombe umanitarie finalizzate ad esportare la democrazie con la forza.


E’ mancata la denuncia del commercio delle armi da parte dei paese ricchi a quelli poveri, quello che la finanza speculatrice chiama il motore della economia mondiale, che coinvolge tutti i paesi, Italia e provincia di Varese compresa. Lo scandalo per esempio del nostro paese che vende armi all’Arabia Saudita, che bombarda lo Yemen, con gli yemeniti che arrivano a Lampedusa costretti a scappare dalle bombe made in Italy. E così si è completato il circolo viziose tra export di armamenti e import di profughi.
E’ mancato il grido di disperazione per tutti coloro che sono morti in questi anni nel Mare Mediterraneo che aumentano in maniera esponenziale con passare degli anni, persone che hanno sognato di ritrovare qui in Europa la loro terra promessa, quando invece l’Europa si sta squagliando come la neve al sole: 500 morti circa nel 2012, 600 nel 2013, 3279 nel 2014, 3771 nel 2015 e 2856 nel corso di questo 2016.
E’ mancata l’accusa vergognosa verso questa Europa che utilizza e approfitta degli strumenti di democrazia popolare per chiudere le porte agli immigrati, costruendo muri, barriere o fili spinati oppure promuovendo referendum per legittimare le difficoltà che la stessa classe politica ha fomentato al limite del razzismo e della xenofonia, come è avvenuto in questi giorni in Svizzera e nel Regno Unito (paesi tra i più ricchi del mondo) o in Ungheria e in generale nei paese dell’Est europeo, dimentichi di quel passato in cui erano loro prigionieri dei muri e di fili spinati.
In una parola è mancata la politica o forse è stata fatta la scelta di escludere la politica da questa manifestazione, in un momento storico in cui stiamo entrando o siamo già entrati nella terza guerra mondiale, creando una divisione che rischia di essere in contraddizione con la manifestazione stessa. Non so quale risposta dare a queste domande o forse la politica non c’è più, c’è solo il potere, questo nuovo vitello d’oro che consciamente o inconsciamente abbiamo costruito.
Va bene volersi tutti bene anche se siamo diversi, ma forse Dio un bel giorno ci chiederà conto che la preghiera non è arrendevolezza, ma deve essere una azione concreta per meritarci l’appellativo di “Beati gli operatori di Pace, perché saranno chiamati figli di Dio”. Forse oggi non basta più dirsi vogliamoci tutti bene perché siamo tremendamente in ritardo con la storia.
Emilio Vanoni – Induno Olona( VA )

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