venerdì 19 dicembre 2014

IL PINOCCHIETTO PEGGIO DI LETTA !

Trecento giorni di governo Renzi, gli stessi di Letta: ecco il confronto tra i 2 esecutivi

Il 19 dicembre il governo di Matteo Renzi compie 300 giorni di vita, eguagliando la durata del precedente esecutivo guidato daEnrico Letta. A febbraio il neoeletto segretario del Partito Democratico giustificò il cambio della guardia a Palazzo Chigi con la necessità di dare uno sprint alle riforme e far ripartire l’Italia. Come sta il Paese a trecento giorni da quel 22 febbraio, giorno del giuramento della squadra di ministri guidata dall’ex sindaco di Firenze? IlFattoQuotidiano.it ha messo a confronto i risultati ottenuti dai due governi, prendendo a riferimento da un lato gliindicatori economici dei rispettivi periodi, per capire se lo stato di salute del Paese è migliorata o meno, e dall’altro analizzando la produttività di Consiglio di ministri e Parlamento sotto i due premier per fare un punto sull’avanzamento delle riforme. Ecco cosa è emerso.

Rapporto Debito/Pil peggiorato con Renzi
La media dei Paesi dell’Unione è oggi intorno al 93,8%. Quello dell’Italia ha sfondato quota 132,8%. E a quanto era con Letta? Al 127,9%, media 2013 secondo Istat ed Eurostat, mentre la media Ue era del 92,6%
Industria, con Letta si produceva di più
Non meglio sono andate le cose sotto il profilo della produzione industriale. Lo scorso gennaio, ultimo mese dell’era Letta, il dato aveva registrato un 1% tondo di crescita, meglio della media Ue a 18 che era stata negativa dell’1,1 per cento. Con Renzi rispetto a letta l’Italia fa un passo indietro di un punto, abbastanza da passare dalla fase positiva a quella negativa.

Imprese in crisi, 300 giorni di promesse e scarsi risultati
Disoccupati, con Renzi 156mila in più
Riforme, 144 i testi di legge di Letta contro i 119 di Renzi
Voti di Fiducia, vince Renzi 32 a 13
Edilizia scolastica, i fondi risalgono al 2013
Idem per l’edilizia scolastica. Chi ci ha messo di più? Con i decreti legge 69 e 104 del 2013 il governo Letta ha stanziato 1,7 miliardiper la costruzione, la riqualificazione e la messa in sicurezza degli edifici. A beneficiare della fatica è poi stato Renzi che ha dato corso all’attuazione dei primi interventi personalizzando l’operazione con vari hashtag: #scuolebelle#scuolesicure#scuolenuove. Ma i soldi, alla fine, sempre quelli sono



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