giovedì 12 gennaio 2012

Liberalizzazioni taxi: sciopero e manifestazioni



Contro la liberalizzazione delle licenze dei taxi, i tassisti di tutta Italia si ritroveranno il 16 gennaio al Circo Massimo di Roma per una grande manifestazione dei e per confermare la data dello sciopero nazionale.


Salvo rettifiche, infatti, il 23 gennaio ci sarà uno sciopero totale dei taxi come primo avvertimento alle intenzioni di liberalizzazioni paventate dal governo Monti. Se infatti l'esecutivo porterà avanti i decreti che intende emanare, c'è da scommettere che le proteste dei tassisti non si fermeranno allo sciopero del 23 gennaio.


Lo sciopero e la manifestazione sono stati decisi dal "parlamentino" dei tassisti che qualche giorno fa si è riunito a Bologna per discutere le misure da adottare contro le future mosse del governo Monti. Intanto il Codacons, favorevole ad una completa liberalizzazione delle licenze, ha minacciato denunce ai tassisti che sciopereranno il 23 gennaio:

"Di questo passo l’Italia non andrà da nessuna parte, e non si uscirà mai dalla crisi. La liberalizzazione nel settore dei taxi è un provvedimento atteso da decenni, che può realmente portare benefici non solo agli utenti, ma anche agli stessi tassisti, vista la possibilità di licenze compensative assegnate peraltro gratuitamente. I tassisti sono avvisati: in caso di blocchi stradali e danni agli utenti in occasione dello sciopero, non esiteremo a presentare una raffica di denunce in Procura, così come avvenuto nel 2007, quando un elevato numero di taxi bloccò per ore e ore la circolazione stradale a Roma, impedendo il passaggio di auto e mezzi pubblici. Protesta che è valsa a 500 tassisti un processo in Tribunale”.
Che sia veramente iniziata la guerra fra poveri? 
Intanto, per quanto riguarda le liberalizzazioni per notai e vendita dei farmaci vige il silenzio assoluto.
Che siano i tassisti il capro espiatorio? 
Staremo a vedere.

1 commento:

  1. I sacrifici vanno fatti da tutti senza distinzioni, Monti non si deve fermare, l'anarchia deve finire e se loro si fermano potenziamo i trasporti pubblici.

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